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I pianeti retrogradi, parte 2.

  • Immagine del redattore: tarologiaumanistic
    tarologiaumanistic
  • 5 apr 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Un pianeta retrogrado alla nascita che si lega ad un altro pianeta o punto, spesso è significativo di qualche evento a livello conscio o inconscio.


In questo caso, torna molto utile osservare il tema progresso, che equivale ad un giorno = un anno. Bisogna imparare a mettere in comunicazione più livelli di lettura e quindi più temi di riferimento.


Facciamo un esempio pratico:

Situazione alla nascita: Sole congiunto a Giove retrogrado.


Sole a 13° e Giove a 18°. Giove diventa diretto dopo 12 giorni, e qui è complicato comprendere quale effetto possa aver dato (a meno che l’evento non preveda un genitore adulto che lo può raccontare), ma si può cercare la risposta al 12° anno di età del soggetto, osservando il tema progresso.

Facilmente ci si accorgerà che è accaduto qualcosa d’importante nella sua vita, a livello emotivo e/o pratico.

Inoltre, ogni volta che nella vita si ripeterà quella stessa situazione, si possono accendere le medesime reazioni primordiali.

E’ importante intendere se sia più giusto valutare il ritorno a livello delle progressioni, oppure dei transiti prendendo in considerazione la teoria dei delta (I delta. Un’estensione degli aspetti planetari di Rocco Pinneri).


Sembrerebbe che quando il pianeta torna diretto nelle progressioni, sia possibile una disgregazione della tensione, attraverso un input esterno o interno.

Un pianeta retrogrado ad un certo punto ritorna diretto, tra le 2 stazioni (retrogrado e diretto) ce n’è una intermedia che si chiama stazionaria che dura un tempo “X” (= “X” anni nel tema progresso) ed è in questo periodo che deve essere indagato il fatto di sblocco. Quegli “X” anni rappresentano una pausa dell’abituale manifestazione di quella dinamica, permettono ad un avvenimento materiale o psicologico di spingersi nella vita dell’individuo rovesciando/ribaltando la situazione.


La retrogradazione, è un’energia che si manifesta attraverso canali differenti/inusuali, non è collaborativa al processo di riconoscimento, ma ha l’effetto di stimolare, proprio attraverso i problemi che si costellano attorno al soggetto, imponendogli una riflessione interna.


Immagine di Pixabay



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