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Cosa chiedere al Tarot?

  • Immagine del redattore: tarologiaumanistic
    tarologiaumanistic
  • 10 apr 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Che domande fare al Tarot?


Direi che non esistono domande giuste o sbagliate ma esistono quelle proficue e quelle che portano ad uno stato di confusione personale perché deresponsabilizzanti. Nel momento in cui non siamo più il nostro centro operativo, deleghiamo all’altro e al fato, il nostro destino. Fare domande è un’arte.


Per alcune persone fare domande è semplice, per altre un po' meno e nella maggior parte dei casi, è più importante la domanda, della risposta.


Possiamo fare dei lunghi respiri e cercare di fare spazio nella nostra mente, possibilmente calmare le emozioni che agevolano la confusione.


Alcuni esempi di domande confuse:

- Riuscirò a superare l'esame?


A tal proposito mi viene in mente la barzelletta di S. Gennaro che risponde al fedele, dopo giorni di richiesta incessante di vincita alla lotteria, apparendo al credente, risponde di acquistare il biglietto.


Ci sono domande che hanno una risposta ovvia e sono domande sciupate. Le domande dovrebbero essere trasformate.


- Perché non riesco ad impegnarmi nello studio?

- Perché mi sento insicura nonostante studi?

- Ho bisogno di vedere la motivazione della mia incertezza nell’ambito scolastico.

- Quali sono le difficoltà per raggiungere il mio obiettivo?


Facilmente, i quesiti depotenzianti nascondono ansia, si Signore e Signori, nascondono paure. Perché da che mondo è mondo, quello che non si conosce, ci spaventa. E se fossimo noi stesse/i a non conoscerci a fondo?


Continuiamo con gli esempi di domande fruttuose e non:

- Ritornerà da me?


Questa è una domanda gettonatissima. Facendo narrare la storia alla/al consultante, si scoprono dinamiche difficili, a volte di dipendenza e/o rimozione. È utile rimettersi al centro e chiarire le posizioni. Le domande utili potrebbero essere:

- Qual è la causa che ha portato la fine del nostro rapporto?

- Che rapporto desidero vivere?


Ho brevemente esposto il metodo di lavoro che utilizzo, l’intento è quello di infondere il coraggio necessario per accendere la luce su dinamiche nascoste che fanno paura solo perché sono al buio.





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